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lunedì 29 agosto 2016

Insalata di riso e pollo al latte di cocco


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Nel fine settimana appena trascorso ho goduto di un tempo magnifico, con giornate soleggiate, cielo terso e temperature ancora pienamente estive. Abitando a due passi dai monti non mi sono lasciata sfuggire l’occasione di qualche piacevole gita ad alta quota e di trascorrere molto tempo all’aperto.
Il meteo sembra assecondare pienamente la mia voglia di cibi leggeri e colorati, sempre più spesso ispirati alla cucina del sud-est asiatico ed ai suoi profumi, come l’insalata di riso e pollo che vi propongo oggi, un po’ inconsueta e dai sentori esotici grazie alla salsa a base di latte di cocco, lime e coriandolo: una triade vincente, in grado di regalare sprint e freschezza a molti piatti.

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Insalata di riso e pollo al latte di cocco
(Ricetta tratta da donnahay.com.au)

Ingredienti per 4 persone:

200 g di riso jasmine (o basmati)
375 ml di acqua
125 ml di latte di cocco
2 cucchiai di salsa di pesce
1 cucchiaio di scorza di lime 
2 cucchiai di succo di lime
320 g di petto di pollo, cotto e sfilacciato (arrosto o lessato)
1 manciata di foglie di coriandolo tritate
2 piccoli cetrioli 
1 piccolo peperoncino verde
45 g di arachidi tostate, spezzettate

Mettere il riso e l’acqua in una pentola, portare a bollore, coprire, ridurre la fiamma e cuocere per circa 8-10 minuti o fino a quando il riso avrà assorbito tutta l’acqua. Lasciare raffreddare e nel frattempo preparare la salsa: mescolare il latte di cocco con la salsa di pesce, la scorza ed il succo di lime e tenere da parte.
Mettere il riso, il pollo, il coriandolo e metà della salsa preparata in un’ampia terrina e mescolare delicatamente. Lavare ed asciugare i cetrioli, ridurli a spicchi e distribuirli nei piatti; aggiungere quindi l’insalata di riso e pollo e completare con il peperoncino finemente affettato. Accompagnare con la salsa tenuta da parte, le arachidi e a piacere qualche spicchio di lime.
[Consiglio di servire l’insalata appena fatta. Il riposo, infatti, tende a far assorbire il condimento ed incollare i chicchi di riso, ottenendo così un piatto dalla consistenza poco piacevole].

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venerdì 19 febbraio 2016

Curry verde thai di pollo


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Dopo strenua ricerca sono finalmente venuta in possesso della pasta di curry verde thai. Da tempo, infatti, mi ero fissata sull’idea di preparare un tipico curry thailandese, ed ora che l’ho assaggiato credo che questa ricetta, passibile di infinite varianti, comparirà spesso sulla nostra tavola. 
Si tratta di un piatto unico dalla consistenza brodosa, composto da carne o pesce e verdure ed un intingolo a base di latte di cocco aromatizzato appunto con la pasta di curry verde, una miscela di erbe, spezie ed aromi ottenuta pestando i vari ingredienti in un mortaio. La pasta di curry verde thai si può acquistare nei negozi di alimenti etnici oppure può essere preparata in casa; tra gli ingredienti che la compongono vi sono peperoncini verdi freschi, coriandolo, cumino, galanga (una radice simile allo zenzero), foglie di kaffir lime, lemongrass, aglio e scalogno. 
In questo caso ho utilizzato il pollo e per le verdure di accompagnamento ho seguito l’estro del momento, sacrificando per una volta il principio della stagionalità alla voglia impellente di esotismo. Il bello, però, è che potrete personalizzare questo curry a vostro piacimento, variando gli ortaggi o utilizzando manzo o gamberi, ad esempio. Se siete vegetariani potete omettere gli ingredienti di origine animale ed otterrete comunque un risultato delizioso, speziato, aromatico ed avvolgente. L’unica raccomandazione è quella di rispettare l’equilibrio complessivo del piatto, dato dall’armonia tra dolce, salato, aspro e piccante (non fatevi spaventare dalla presenza dello zucchero: vi assicuro che è essenziale per bilanciare i vari sapori).

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Curry verde thai di pollo – Thai green chicken curry

Ingredienti per 4 persone:

500 g di petto di pollo, a cubetti
400 ml di latte di cocco
250 ml di brodo di pollo o di verdure fatto in casa
2 cucchiai di pasta di curry verde thai
5 foglie di kaffir lime 
2 cipollotti
1 stelo di lemongrass
1 peperoncino rosso fresco
200 g di broccoli, divisi in cimette
100 g di edamame 
80 g di piselli
1 pugno di fagiolini verdi o taccole
2 cucchiai di salsa di pesce thai (o salsa di soia)
2 cucchiai rasi di zucchero di canna
1 mazzetto di coriandolo fresco, lavato ed asciugato
olio di semi (o extravergine d’oliva)
2 lime
riso basmati o jasmine per accompagnare

Sbollentare separatamente le cimette di broccolo, gli edamame, i fagiolini ed i piselli per circa 5 minuti. Raffreddare in acqua e ghiaccio e tenere da parte.
Scaldare un cucchiaio d’olio in un wok e rosolare i cubetti di pollo per circa 3 minuti a fuoco vivace, mescolando spesso. Unire i cipollotti a rondelle, lasciare insaporire, quindi trasferire il tutto in un piatto e tenere in caldo. Scaldare un altro cucchiaio d’olio nel wok e stemperarvi la pasta di curry verde. Lasciare insaporire per un minuto mescolando continuamente ed unire quindi il latte di cocco ed il brodo. Portare a leggera ebollizione. Aggiungere lo zucchero di canna, le foglie di kaffir lime, il lemongrass a pezzetti e la salsa di pesce e fare leggermente restringere la salsa. Unire quindi le verdure precedentemente sbollentate ed i cubetti di pollo e cuocere per 5-7 minuti. Se necessario, aggiustare la sapidità con altra salsa di pesce e completare con il succo di ½ lime. 
Distribuire il curry in ciotole individuali, guarnendo con le foglie di coriandolo tritate grossolanamente, il peperoncino a rondelle e spicchi di lime, che ciascun commensale spremerà a piacere sulla propria porzione. Accompagnare con riso basmati o jasmine.

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lunedì 5 ottobre 2015

Pollo Kung Pao (Gong Bao Ji Ding)


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Se dovessi indicare l'ingrediente che ritengo imprescindibile in cucina risponderei senza esitazioni che si tratta dell'ispirazione, quell'approccio istintivo, passionale ed un po' scanzonato che eleva la preparazione del cibo da mera ripetizione tecnica a momento creativo di espressione del sé. In fondo, cucinare altro non è che una forma di interpretazione in cui memorie, emozioni, pratiche e saperi coinvolgono profondamente il rapporto con la materia e la sua trasformazione, facendo della cucina non solo un veicolo di contenuti ma anche di valori. 
Spesso constato quanto la cattiva disposizione d'animo, la frettolosità o la scarsa voglia influiscano negativamente sul risultato dei miei "sforzi" culinari, e viceversa quanto un buon piatto sia il prodotto di una combinazione particolarmente felice di umore e dedizione, ma anche di una certa "levità".
Se poi parliamo d'ispirazione intesa come quella forza propulsiva che ci porta a cucinare un dato piatto piuttosto che un altro, allora le fonti possono essere innumerevoli, ma nel mio caso spesso la molla è un ingrediente che ho voglia di utilizzare, vuoi perché di stagione, vuoi perché esotico e quindi seducente, o più prosaicamente perché me lo ritrovo in casa e cerco un nuovo modo per valorizzarlo. 
Il pepe di Sichuan, ad esempio, è una spezia che ho scoperto di recente e che mi ha subito conquistata per il suo aroma fresco ed al contempo pungente; il suo profumo è così intenso e piacevole che ogniqualvolta apro l'anta della dispensa dove lo conservo mi ripropongo di usarlo più spesso. Così, seguendo le suggestioni  della geografia, ho finalmente provato un piatto squisito della tradizione cinese - il pollo Kung Pao - in cui dolce e salato, aspro e piccante si fondono in maniera armonica in un tripudio di sapori.
  

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Pollo Kung Pao - Gong Bao Ji Ding

(Della ricetta esistono innumerevoli varianti. Io ne ho elaborata una versione personale, liberamente ispirata da qui)

Ingredienti per 4 persone:

400 g di petto di pollo
1 peperone rosso medio (circa 200 g)
80 g di arachidi non salate
2 spicchi d'aglio
2 cipollotti
3-4 cm di radice di zenzero fresca
2-3 peperoncini rossi secchi (aumentare o diminuire la dose a seconda del grado di piccantezza desiderato e della tipologia utilizzata)
1 cucchiaino di grani di pepe di Sichuan
3 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio raso di zucchero di canna
1 bicchierino di vino di riso cinese
3 cucchiai di aceto di riso (in alternativa può andare bene quello di mele)
3 cucchiai di olio di semi di arachide
2 cucchiaini di maizena
sale

Tagliare il pollo a cubetti molto piccoli, riunirli in una terrina e condirli con un pizzico di sale, il vino di riso ed un cucchiaino di maizena.
Mondare e lavare le verdure e ridurre il peperone a cubetti della grandezza del pollo, il cipollotto ad anelli sottili e lo zenzero a brunoise. Privare i peperoncini dei semi e ridurli a pezzetti e pestare leggermente i grani di pepe di Sichuan in un piccolo mortaio. A parte preparare la salsa mescolando la salsa di soia con l'aceto di riso, lo zucchero, la maizena rimanente ed un paio di cucchiai d'acqua.
Scaldare l'olio nel wok e dorare le arachidi a fuoco alto; toglierle dalla padella e nello stesso olio aggiungere il pepe ed il peperoncino. Lasciare insaporire, quindi toglierli dall'olio e versarvi il pollo con la sua marinata. Rosolarlo mescolando spesso fino a quando la carne sarà chiara, quindi aggiungervi il peperone, l'aglio, lo zenzero ed il cipollotto, tenendone da parte qualche anello per la decorazione. Cuocere a fuoco vivo per pochi minuti rimestando spesso e infine aggiungere la salsa; lasciare leggermente restringere, quindi unire nel wok le arachidi, il pepe ed il peperoncino tenuti da parte ed eliminare l'aglio (non dovrebbe essere necessario salare ulteriormente, data la presenza della salsa di soia). Servire ben caldo, completando il piatto con i cipollotti rimasti.

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Con questa ricetta partecipo a "Sedici. L'alchimia dei sapori", per l'abbinamento pollo-arachidi




giovedì 10 settembre 2015

Souvlaki, tzatziki e ricordi della Grecia


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Sarà perché quest'estate è stata particolarmente impegnativa; sarà che settembre è il momento che tradizionalmente segna l'inizio delle nostre ferie e per quest'anno invece è soltanto un mese come un altro; sarà che sento l'autunno avvicinarsi a grandi passi ed invece avrei ancora tanta voglia di godermi la spensieratezza delle serate tiepide e della luce che dura fino a tardi; sarà un po' per tutto questo che ultimamente mi trovo a fantasticare sulle vacanze passate, sulle mete già visitate e su quelle ancora da scoprire, e a ricordare i bei momenti cristallizzati nelle vecchie foto. 
Poi capita che una sera a cena al ristorante greco faccia riaffiorare il ricordo di immagini e parole neppure troppo lontane, l'azzurro ed il bianco delle Cicladi ed i sapori semplici ma genuini di una terra baciata dal sole e accarezzata dal mare e dal vento. Le giornate lente e pigre, la spiaggia semi-deserta e selvaggia, quella lingua che a sentirla parlare dalla bocca dei Greci sembra così distante dal macigno di regole ed eccezioni  con cui mi arrovellavo al liceo, eppure suona intima e familiare come qualcosa che ti ha accompagnato per un piccolo pezzo della vita. 
Poi a ruota arrivano i profumi, perché è quella la strada più sicura ed efficace che i miei ricordi hanno sempre percorso, e così non posso fare a meno di pensare all'odore di salmastro, all'inaspettato sentore di cannella del pane appena sfornato, all'aroma penetrante dei vasi di basilico posti all'ingresso delle chiese, o a quello delle olive e del vino resinato che hanno allietato tanti dei nostri aperitivi. Di lì a ritrovarmi in cucina il passo è breve, ché - si sa - i profumi stimolano l'appetito ed il bacino del mediterraneo è un pozzo di tradizioni e sapori da cui attingere a piene mani e senza troppi formalismi. Così mi metto a preparare uno dei piatti più essenziali ed emblematici dello spirito greco, conviviale e genuino: i souvlaki. Ad accompagnare, pita, insalata e l'immancabile tzatziki, e mi sembra quasi di essere seduta al tavolino di una taverna vista mare.

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Souvlaki di pollo e maiale con salsa tzaziki

Ingredienti per 4-6 persone:

Per i souvlaki
400 g di petto di pollo
400 g di lonza di maiale
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 cipolla rossa
1 cucchiaio circa d’origano greco secco
olio extravergine d’oliva
2-3 cucchiai di succo di limone appena spremuto
sale e pepe

Per lo tzatziki
300 g di yogurt greco denso
1 cetriolo
1 spicchio d’aglio (o di più, se ne amate l’aroma)
olio extravergine d’oliva
sale
menta o aneto fresco per guarnire

Tagliare il petto di pollo e la lonza di maiale a dadini. Raccoglierli in due ciotole separate e condirli con olio, sale, pepe ed una parte dell’origano; mescolare bene, coprire e lasciar marinare in frigorifero per mezza giornata o ancor meglio per una notte intera.
Trascorso il tempo di riposo, mondare e lavare la verdura. Ridurre i peperoni a quadretti e la cipolla in sfoglie, dopo averla divisa in 4-6 parti. Comporre gli spiedini alternando la carne e la verdura e disporli man mano su un ampio piatto (io li ho fatti di solo maiale e di solo pollo, come li mangiati in Grecia. Se preferite potete usare i due tipi di carne insieme). Emulsionare il succo di limone con un paio di cucchiai d’olio e spennellare uniformemente gli spiedini. Scaldare una griglia e cuocervi gli spiedini pochi minuti per lato, girandoli spesso e spennellandoli di tanto in tanto con la marinata. Una volta cotti, cospargerli con altro origano e servirli con pane pita, salsa tzaziki, insalata fresca e spicchi di limone.
La salsa tzatziki può essere preparata con qualche ora di anticipo e conservata in frigo fino al momento del consumo. Sciacquare il cetriolo, privarlo della buccia e grattugiarlo con una grattugia a fori grossi. Mettere la polpa in un colino e lasciare riposare una decina di minuti in modo che perda l’acqua di vegetazione. Strizzarla bene ed unirla allo yogurt greco; aggiungervi lo spicchio d’aglio spremuto, un giro d’olio ed una presa di sale. Completare a piacere con aneto o menta fresca.

Souvlaki-di-pollo-e-maiale-con-tzatziki

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grecia

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lunedì 18 maggio 2015

Chicken Tikka Masala di Jamie Oliver


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Buongiorno!
Comincia una nuova settimana e finalmente riesco a fare di nuovo capolino tra queste pagine. 
Un nuovo lavoro che mi terrà distante da casa per alcuni mesi e sempre impegnata nei weekend ha ridotto di molto il tempo da dedicare alla cucina ed al blog, e ciò mi rincresce non poco. Quindi spero mi scuserete per le attese più lunghe tra una pubblicazione e l'altra e per la poca tempestività con cui rispondo ai vostri commenti, ma torno a casa la sera stremata e spesso l'unico mio desiderio è appoggiare la testa sul cuscino. Nei ritagli di tempo ovviamente continuo a cucinare, perché non potrei immaginare la mia vita senza questa passione, perciò mi auguro che continuerete a seguirmi anche se sarò un po' meno presente, almeno per qualche mese.
Oggi vi propongo una ricetta che volevo provare da tempo, per la precisione dalle vacanze di Natale, quando a casa dei miei ho visto in televisione una puntata in cui Jamie Oliver preparava un magnifico Chicken tikka masala, una pietanza di pollo propria della tradizione gastronomica indiana, ma diffusissima anche sule tavole britanniche. Dopo essere stata marinata in una mistura di yogurt e spezie, la carne viene servita con una salsa ricca e speziata, che rende questo piatto adattissimo alle occasioni conviviali e di grande resa; basterà infatti accompagnarlo con del riso basmati cotto al vapore per portare in tavola un piatto unico di grande soddisfazione, appagante come ogni comfort food che si rispetti ed al contempo dal gusto esotico ed intrigante. Il mio compagno ed io l'abbiamo adorato! 
Se poi questi giorni di precoce calura vi hanno tolto la voglia di mettervi ai fornelli e cercate una preparazione più rapida e leggera, vi consiglio di provare comunque gli spiedini omettendo la salsa: la marinatura con yogurt e spezie rende la carne eccezionalmente tenera e saporita, trasformando un semplice petto di pollo in una leccornia da gourmet. Un'insalata o qualche verdura grigliata completeranno il tutto a meraviglia portandovi via pochi minuti del vostro tempo.
Buona settimana!

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Chicken Tikka Masala di Jamie Oliver (Pollo Tikka)
(Ricetta tratta da Jamie’s Comfort Food, di J. Oliver)

Ingredienti per 6-8 persone:

Per gli spiedini
800 g di petto di pollo, tagliato a dadini di 5 cm
3 limoni non trattati
6 cucchiai colmi di yogurt naturale
1 cucchiaino raso di chiodi di garofano macinati
1 cucchiaino raso di cumino macinato
1 cucchiaino colmo di paprika dolce affumicata
1 cucchiaino colmo di garam masala
6 spicchi d'aglio (per me 3)
1 pezzo di zenzero fresco di circa 6 cm
3 peperoncini freschi, verdi o gialli (io li ho omessi)
1 cucchiaino di sale

Per la salsa
2 lattine da 400 g di polpa di pomodori pelati
2 lattine da 400 g di latte di cocco
2 cipolle
4 spicchi d'aglio
1 o 2 peperoncini rossi freschi
30 g di coriandolo fresco
1 cucchiaio raso di semi di coriandolo macinati
2 cucchiaini rasi di curcuma
1 cucchiaino colmo di paprika dolce affumicata
1 cucchiaino colmo di garam masala
6 cucchiai di mandorle tritate
1 dado di brodo di pollo (l’ho omesso)
olio extravergine d’oliva
sale

Preparare gli spiedini. In un padellino tostare le spezie a fuoco vivace per 1 minuto, quindi trasferirle in una ciotola capiente. Aggiungere la scorza grattugiata di 1 limone, spremerne il succo e unire gli spicchi d'aglio schiacciati, il sale e lo zenzero grattugiato. Unire quindi lo yogurt, mescolare e massaggiare la carne con il composto, per far assorbire la marinatura.
Comporre gli spiedini alternando pezzi di pollo con uno spicchio di limone e pezzetti di peperoncino, lasciandoli leggermente distanziati tra loro. Disporli su una teglia, coprire con pellicola alimentare e far marinare in frigo per almeno 2 ore, meglio ancora per una notte intera.
Per la salsa, sbucciare l'aglio e la cipolla e tagliarli a fettine sottili insieme al peperoncino rosso e ai gambi di coriandolo (le foglie serviranno per finire il piatto) e porli in un tegame capiente con abbondante olio di oliva. Cuocere a fiamma dolce per 20 minuti circa, mescolando spesso. Unire i semi di coriandolo macinati, la curcuma, la paprika ed il garam masala; lasciare insaporire  per 2 minuti, quindi aggiungere le mandorle e farle tostare. Unire la polpa di pomodoro, il dado da brodo sbriciolato (io non l’ho messo) e 300 ml di acqua bollente; regolare di sale. Far sobbollire per 5 minuti, poi unire il latte di cocco e lasciare cuocere a fiamma bassa per altri 20 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Quando la salsa è quasi pronta, ungere gli spiedini con poco olio e grigliarli sul barbecue, su una piastra rovente o sotto il grill del forno, girandoli fino a quando non saranno ben cotti e dorati su tutti i lati. Affettare la carne dallo spiedino e trasferirla nel sugo, tenendo da parte i limoni. Far sobbollire per 2 minuti e nel frattempo spremervi dentro il succo dei limoni a piacere.
Servire accompagnando con riso basmati o pane paratha e completare con le foglie di coriandolo sminuzzate e qualche cucchiaio di yogurt.

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martedì 13 gennaio 2015

Tajine di pollo con olive verdi e limoni confit


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La tajine è una pentola di origine nordafricana di terracotta, spesso smaltata e decorata, composta da una base concava e da un coperchio a forma di cono. Grazie alla speciale conformazione del coperchio, pensato per facilitare il ritorno verso il basso della condensa prodotta dai vapori sprigionati dal cibo, è perfetta per le lunghe cotture a fuoco lento e consente di ottenere pietanze succulente e morbidissime. 
Viene utilizzata per la cottura in umido di carni come pollo e agnello, pesce, ma anche verdura e frutta, a cui vengono aggiunte spezie ed erbe aromatiche, con risultati spesso sorprendenti per sapore e consistenza. Essendo pensata per essere appoggiata sulle braci, la tajine deve essere utilizzata su fuoco molto basso o si corre il rischio di romperla. Per questa ragione è preferibile iniziare la cottura in padella, in modo da rosolare ed insaporire gli ingredienti, e solo in un secondo momento travasare il contenuto nella tajine.
Oggi vi propongo una ricetta molto amata a casa nostra: insieme al tandoori (una versione addomesticata alle caratteristiche del forno casalingo) ed al classico curry a base di latte di cocco, è uno dei modi in cui cucino il pollo più di frequente, ed in genere riscuote numerosi apprezzamenti. La caratteristica distintiva di questo piatto, oltre all’utilizzo delle spezie, è l’aroma fresco e fragrante regalato dai limoni sotto sale. Ormai li preparo da alcuni anni perché sono molto versatili e donano alle pietanze un gusto insolito e a mio avviso piacevolissimo.
Se volete arricchire di sfumature interessanti i vostri piatti vi consiglio caldamente di prepararli.  Prevedete però almeno un mese di attesa prima di poter gustare i vostri limoni confit. In compenso, la preparazione è estremamente facile e rapida e con un barattolo avrete una scorta che vi durerà per un bel po’.


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Tajine di pollo con olive verdi e limoni confit

Se non avete la tajine, potete comunque preparare questa ricetta procedendo come indicato; dopo la rosolatura in padella trasferite il pollo in un tegame di terracotta e terminate la cottura a fuoco bassissimo, aggiungendo eventualmente acqua o brodo vegetale

Ingredienti per 4-6 persone:

un pollo del peso di circa 1,5 Kg, tagliato a pezzi e privato della pelle*
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di ras el hanout**
1 cucchiaino di semi di coriandolo macinati
½ cucchiaino di zenzero in polvere
una presa di stimmi di zafferano (facoltativo)
un limone sotto sale (preparato come spiegato sotto)
100 g di olive verdi denocciolate
un mazzetto di prezzemolo
un mazzetto di coriandolo fresco
olio extravergine d’oliva
sale e pepe


Scaldare un giro d’olio in un’ampia padella e far rosolare i pezzi di pollo uniformemente per qualche minuto. Spostare il pollo in un piatto e nella stessa padella far soffriggere dolcemente la cipolla tritata con gli spicchi d’aglio schiacciati. Rimettere la carne nella padella, lasciare insaporire ed aggiungere il ras el hanout, lo zenzero, i semi di coriandolo e lo zafferano (se lo usate). Mescolare bene per distribuire le spezie, salare e pepare.
Trasferire il contenuto della padella in una tajine adatta alla cottura. Deglassare il fondo della padella con un mestolo di acqua e versarlo sul pollo; coprire con il coperchio versando un po’ d’acqua fredda nell’incavo sulla sommità (in questo modo i vapori all’interno della pentola circoleranno più facilmente), posizionare uno spargifiamma sul fornello e cuocere a fuoco bassissimo per circa 45-50 minuti, aggiungendo eventualmente altra acqua se il fondo dovesse asciugarsi troppo.
Eliminare la polpa del limone confit e sciacquare la scorza sotto l’acqua corrente per eliminare ogni residuo di sale; asciugarla e ridurla a striscioline sottili. Lavare le erbe aromatiche, asciugarle e tritarle finemente.
Aggiungere alla tajine il limone confit, le olive e metà delle erbe tritate e proseguire la cottura per 20 minuti. Prima di servire cospargere la carne con il prezzemolo ed il coriandolo rimasti. 

*Nelle preparazioni in umido preferisco eliminare sempre la pelle del pollo, che altrimenti rilascerebbe troppo grasso in cottura. L’utilizzo della tajine permette di mantenere comunque la carne molto tenera e umida grazie alla speciale conformazione del coperchio, nel quale il vapore si condensa per poi ricadere lentamente sulle pietanze. 

** Il Ras el hanout (letteralmente, “il meglio del negozio”) è una miscela nordafricana di spezie ed erbe, molto usata nella cucina tradizionale marocchina. Al pari del curry indiano, la sua composizione può variare da zona a zona ed in base ai gusti. In genere contiene cannella, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma, noce moscata, pepe, zenzero, boccioli di rosa, a cui possono aggiungersi semi di finocchio, anice stellato, macis, peperoncino, lavanda ed altro ancora.
Si trova con relativa facilità nei negozi di specialità etniche e nelle drogherie più fornite.


Limoni confit (o sotto sale)

1 Kg circa di limoni non trattati
sale grosso
qualche grano di pepe nero

Lavare ed asciugare i limoni; inciderli in quattro spicchi in senso longitudinale senza dividerli completamente, ma avendo cura di lasciarli uniti alla base del picciolo. Distribuire un po’ di sale in ogni taglio e disporre i limoni in un grosso barattolo di vetro a chiusura ermetica, premendoli bene e riempiendo gli spazi vuoti con altro sale grosso e qualche grano di pepe nero. Terminare con uno spesso strato di sale. 
Coprire con un peso (un tagliere andrà benissimo) e lasciar riposare mezza giornata; rabboccare eventualmente con altro sale e chiudere il barattolo. Trasferire in un luogo fresco e buio (cantina) per almeno un mese prima di utilizzarli. Una volta aperto, il barattolo va conservato in frigorifero.

Tajine-marocchina-tradizionale


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