Le castagnole non fanno parte della mia tradizione gastronomica familiare, ma ne custodisco un vivido ricordo nella memoria: molti anni fa, infatti, ce le preparava per merenda la mamma di un carissimo amico d’infanzia, col quale da bambina ho trascorso molti pomeriggi spensierati e felici. Non le avevo mai preparate prima essenzialmente per via delle mie remore verso la frittura, non tanto per scrupolo dietetico (che sarebbe comunque ampiamente giustificato), quanto per i suoi spiacevoli effetti collaterali.
Non potevo però non approfittare dell’imminente Carnevale per realizzare finalmente una ricetta che attendeva da un anno nell’elenco dei preferiti, scovata da Silvia e dalle sue coinquiline proprio quando avevo ormai archiviato l’argomento “fritture carnascialesche”.
La visione di quelle sfere dorate e perfette, vestite da una pioggia di granelli di zucchero e dal cuore soffice che pareva ammiccare attraverso lo schermo, ce l’avevo ben fissa in mente. Insomma, da qualche giorno scalpitavo dalla voglia di provare le castagnole alla ricotta ed il weekend piovoso appena trascorso ha fornito un ottimo pretesto per mettermi all’opera.
Il risultato non ha deluso le aspettative: castagnole morbide, fragranti e profumate, per nulla unte e, a dispetto della regola tassativa che vuole il fritto mangiato appena fatto, ottime anche il giorno seguente.
L’unico consiglio che posso darvi è di non fare il mio stesso errore e prepararle subito: sono facili e veloci e vi garantisco che spariranno alla velocità della luce.
Castagnole morbide alla ricotta
Ingredienti per circa 60 castagnole della grandezza di una noce:
250 g di farina 00
250 g di ricotta vaccina
2 uova
100 g di zucchero semolato (ma io scenderei a 80 g)
8 g di lievito per dolci
scorza di 1 limone e ½ arancia non trattati
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia (facoltativo)
1 cucchiaio di liquore a piacere
1 pizzico di sale
olio di arachide per friggere q.b.
zucchero semolato per ripassare le castagnole dopo la cottura
Miscelare la ricotta con lo zucchero aggiungere le uova, il liquore, il sale, le scorze di limone e
arancia e la vaniglia.
Setacciare la farina con il lievito e aggiungerli al composto, amalgamando con un cucchiaio di legno.
Trasferire l’impasto in un sac à poche senza bocchetta.
In una padella a bordi alti, versare abbondante olio e portare a 170-180°.
Tagliare la punta al sac à poche in modo da ottenere un foro di circa 2 cm. Far scendere l'impasto nell'olio caldo, tagliandolo a circa 3 cm di lunghezza con il coltello bagnato nell'olio caldo. Procedere allo stesso modo sino ad esaurimento dell’impasto, friggendo pochi pezzi alla volta per non fare abbassare la temperatura dell’olio.
Scolare le castagnole, asciugarle su carta da cucina e rotolarle subito nello zucchero semolato.
Incredibile! Manco vi foste accordate tu e la mia socia Emmetti!!!!
RispondiEliminaBellissima replica e bellissime foto, come sempre. ^_^
Grazie per averle provate! Rubo scatto e corro a metterla nella nostra paginetta dedicata. :*
Davvero, Silvia! Grazie ancora per la ricetta; vostro blog è uno di quelli da cui attingo più volentieri, sempre certa di avere ottimi risultati.
EliminaUn abbraccio!
Wow che onore! Sappi che la cosa è reciproca! :))
EliminaMessa foto nella nostra paginetta!
Alla prossima! :*
Come ne prenderei una subito, al volo...anzi due!
RispondiEliminaTi abbraccio
Due non bastano...sono peggio delle ciliegie, ahimè!
EliminaQuando ero piccola io e mio fratello attendevamo il carnevale tutti frementi nell'attesa di mangiare le castagnole che faceva sempre mia zia. Erano davvero super. Quando è morta non le ha più fatte nessuno per anni perchè mia madre odia friggere e forse anche perchè le facevano venire un po' di tristezza. Qualche anno fa ho tirato fuori il ricettario di mia zia e le ho rifatte ma non sono venute buone come le sue. Ora ho deciso che voglio provare ricette diverse perchè quelle dei ricordi non si riusciranno mai a replicare. Questa versione con la ricotta mi ispira un sacco
RispondiEliminaBello leggere dei tuoi ricordi di bambina... È vero, certi sapori sono così legati ai momenti e alle persone che cercare di riprodurli fedelmente è spesso un'impresa ardua.
EliminaSono contenta se proverai queste!
..nemmeno nella mia tradizione culinaria sono mai state familiari ma a queste cederei molto volentieri :-)
RispondiEliminaBuon inizio settimana <3
Meritano, te lo assicuro!
EliminaUn abbraccio cara Consu
Giulia hanno un aspetto magnifico: dorate, soffici, asciutte... Conosco le castagnole, qui a Roma spopolano. In genere rispetto alle chiacchiere non le scelgo mai... ma tu mi hai fatto venir voglia di provarle!
RispondiEliminaIo le ho mangiate rarissime volte e quelle che ricordavo in realtà erano un po' diverse. Ti consiglio di provarle: a parte la "scocciatura" della frittura, si preparano veramente in un lampo
EliminaEcco oggi sono a pranzo fuori e potresti passarmene un po sono certa farei un figurone!!!!
RispondiElimina:)
EliminaDirei che sono perfette! Hai fatto venire voglia anche a me! :-)
RispondiEliminaFabio
Grazie Fabio!
EliminaChe buone devono essere...a casa mia le vorrebbero, solo che amo poco friggere, ahimè!
RispondiEliminaMi gusto con gli occhi le tue...mmmmm.....
Buona giornata, un abbraccio
Li ho fatti sabato ma dico sinceramente preferisco le chiacchiere . Questa è la seconda ricetta che faccio di castagnole sempre con la ricotta ma ahimè sn belle appena fatte e la mattina dopo asciutte quelle che rimangono...mi dispiace nn sn di mio gradimento.
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