lunedì 10 febbraio 2020

Ma'amul di Ottolenghi


Ma'amul di Ottolenghi


"Nel mese del Ramadan, mentre molti negozi e ristoranti sono chiusi, nelle botteghe e nelle strade della parte orientale di Gerusalemme fanno la loro comparsa alcuni particolari prodotti di pasticceria. [...] Una specialità per il dopo Ramadan sono i Ma'amul, probabilmente i biscotti arabi più popolari: sono fatti di semolino o farina, ripieni di noci o datteri, graziosamente decorati con uno speciale stampino di legno o con pinzette seghettate. Quelli con datteri sono rotondi e piatti, quelli con frutta secca alti e bombati. [...] Entrando in una casa in questo periodo dell'anno, dappertutto si trovano mucchi di biscotti, bianchi di zucchero a velo, come piccole palle di neve."


Così Tamimi e Ottolenghi introducono i Ma'amul, nella prefazione alla ricetta contenuta in quel meraviglioso affresco di profumi e colori che è il loro libro dedicato alla cucina e alla cultura di Gerusalemme.
Su Jerusalem mi sono già sperticata in lodi in più occasioni: senza dubbio uno dei volumi più validi, preziosi ed entusiasmanti della mia piccola biblioteca culinaria - e con ogni probabilità il più sfogliato e "testato". Oltre ad essere ricco di suggestioni e fonte inesauribile di spunti per le contaminazioni di sapori e l'incontro felice di texture differenti nel piatto, è un riferimento affidabile per ricette che riescono sempre e sanno sorprendere per equilibrio e incisività.

Non fanno eccezione questi delicati biscotti di tradizione araba. Un involucro friabile e burroso a base di semolino racchiude un cuore di noci e datteri. Il bouquet di fior d'arancio e acqua di rose, leit motiv di molti dolci orientali, è il sottofondo aromatico che caratterizza questi dolcetti e li rende intriganti ed esotici al punto giusto.

Peccato soltanto non possedere l'apposito stampino in legno intagliato per modellare i biscotti, futile oggetto del desiderio che inseguo da tempo ma che finora non sono riuscita a procurarmi. In compenso i miei ma'amul hanno giovato della fortuita presenza in casa di deliziosi e succulenti datteri Medjoul, davvero un altro mondo rispetto alle tristi confezioni da supermercato, i cui frutti rinsecchiti e carichi di zuccheri aggiunti ho sempre cordialmente detestato. Questi invece sono una vera gioia per il palato, a partire dalla consistenza polposa per arrivare alle complessità del sapore, in bilico tra sentori di caramello, melassa, liquirizia e noci. 
La quantità prevista dalla ricetta è in effetti minima, ma credo che valga la pena cercarli per il valore aggiunto che possono dare all'insieme.
Vi suggerisco infine di seguire le indicazioni degli autori e resistere alla tentazione di modellare dei biscotti più piccini: in questo modo il rapporto tra involucro e farcia risulterà ben bilanciato.

Ma'amul di Ottolenghi


Ma'amul di Ottolenghi

(Ricetta tratta da Jerusalem, di S. Tamimi e Y. Ottolenghi)

Ingredienti per una teglia di biscotti


Per l'impasto:

350 g di semolino
40 g di farina 00
40 g di zucchero semolato
un pizzico di sale
180 g di burro tagliato in cubetti e a temperatura ambiente
2 cucchiai di acqua di fior d’arancio
1 cucchiaio di acqua di rose
zucchero a velo

Per il ripieno di noci e datteri:

225 g di noci
45 g di datteri sminuzzati
45 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella macinata
1 e ½ cucchiaino di acqua di rose
1 cucchiaino di acqua di fior d’arancio


Mettere il semolino, la farina, lo zucchero, il sale in una grossa terrina e mescolate.
Aggiungere il burro e lavorare con le dita il miscuglio fino a quando acquisterà la consistenza del pan grattato. Aggiungere l’acqua di fior d’arancio e l’acqua di rose e compattare l'impasto in una palla. Spostarlo su una superficie e lavorarlo fin quando diventa completamente liscio. Coprire e lasciare riposare per circa mezz’ora.
Per il ripieno, unire nel mixer le noci, i datteri, lo zucchero e la cannella e lavorare il tutto finché saranno sminuzzate ma non macinate. Aggiungere l’acqua di rose e di fior d’arancio e impastare velocemente fino ad ottenere un impasto granuloso uniforme.
Preriscaldare il forno a 190°.
Per dare forma ai ma'amul, prendere una ciotola di acqua e inumidirsi le mani. Staccare dall’impasto pezzetti della dimensione di noci, del peso più o meno di 25 g e farne delle palline. Schiacciarle una per volta nel palmo di una mano, rivoltandole e appiattendole con il pollice. Sollevare i bordi dell'impasto e collocare al centro una pallina di ripieno, richiudendo i lembi di pasta intorno e modellando il biscotto a forma di pallina. Disporre i biscotti in una teglia con sul fondo della carta da forno e con una pinzetta incidere la superficie in modo da lasciarvi dei solchi.
Cuocere per 12/14 minuti (devono rimanere pallidi). Fare raffreddare i ma'amul su una gratella e cospargerli di zucchero a velo.

9 commenti:

  1. Che delizia! Adoro i datteri Medjoul, se non trovo quelli, non riesco a mangiarne altri. Penso di aver assaggiato dei biscotti simili in Giordania e come ben dici quelo che colpisce in questi dolci è l'equilibrio. Mi fai venire voglia di biscottare 😍😍😍

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    1. Ti capisco: mai riuscita a mangiare i datteri finché non ho scoperto i Medjoul.
      Dai, provali: vedrai che ti incanteranno.

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  2. Fantastici questi dolcetti, provo a rifarli, grazie!!!!

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    1. Sono contenta se li proverai, e ancor di più se mi farai sapere le tue impressioni. Grazie!

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  3. Basta solo leggere la lista degli ingredienti e ammirare una foto per desiderarne uno all'istante. Se poi mi parli di datteri tanto speciali, allora mi fai davvero venire voglia di provare a replicarli. Un abbraccio grande Giulia

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    1. Credimi, con quella varietà di datteri danno il loro meglio, ma se non li trovi - vista la quantità modesta - vai tranquilla anche con i comuni Deglet Nour: la ricetta è a prova di bomba in tutti i casi

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  4. Ho anch'io quel libro e non sai quante volte l'ho sfogliato ma poi non trovo mai il tempo di provare quelle meravigliose ricette...questi dolcetti me li ero proprio persa e non sai che vola mi stiano facendo!
    Grazie Giulia :-)

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    1. Sai che ogni volta che lo sfoglio mi prudono le mani dalla voglia di mettermi ai fornelli, tanto sono d'ispirazione le ricette che contiene?
      Immagino che con il piccolo Vasco il tempo da dedicare alla cucina si sia drasticamente ridotto, ma vedo che continui a produrre manicaretti deliziosi. Chissà che presto non tocchi anche a una ricetta del nostro amato Yotam?
      Un abbraccio

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  5. Giulia che meraviglia, adoro quel libro ma per il momento mi accosto a lui con doveroso rispetto, questi dolcetti sono favolosi e così perfetti, sei stata bravissima <3 baci!

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